Tra i vari tipi di yoga che si studiano e si praticano nell’Arhatic yoga, c’è il Bhakti yoga, ovvero lo yoga della devozione, innanzitutto alla persona suprema, Dio, Parampurusha, Persona Suprema e, in secondo luogo al Guru, inteso sia come archetipo che, come il Guru, persona, che ci è Maestro, nel nostro caso il Maestro Choa Kok Sui. Il testo principale del Bhatki yoga è la Bhagavad Gita.
La parola Bhakti contiene anche il concetto comunione, insegnamenti ed esercizi mirati a conoscere più profondamente e genuinamente sè stessi, il Dharma, la realtà e Dio, per aprirsi alla compassione e all’amore, per armonizzare la vita, le relazioni favorendo lo sviluppo di una visione trascendentale dell’uomo e del cosmo. Per i non addetti ai lavori, l’Arhatic yoga è un percorso, uno stile di vita, un insieme di tecniche yogiche, che può essere intrapreso dopo gli insegnamenti di Pranic Healing. Nel Pranic Healing si studiano principalmente tecniche di guarigione energetica, i livelli sono cinque, nell’Arhatic Yoga si studia come strutturare i propri corpi sottili, per ulteriori approfondimenti visita il nostro sito www.corsipranichealing.it.
Quando una persona si rivolge a noi terapeuti, praticanti di Arhatic Yoga, la accogliamo andando incontro all’altro, apriamo il cuore, la mente, interveniamo con delicatezza entrando in empatia, prestando ascolto alle modalità e ai bisogni dell’altro perché accompagnare la persona durante il percorso di guarigione o miglioramento della qualità di vita, come pure accompagnarla nel momento di distacco dalla vita terrena vuol dire mettersi a fianco della persona, ponendosi con umiltà e amore, stimolandola a proseguire, rassicurandola, sospingendola delicatamente con calore, empatia, compassione e misericordia.
Gli insegnamenti di Bakthi Yoga offrono contenuti e metodi che curano l’essere trattandolo nella sua globalità, in tutti i piani antropologici, fisico, psicologico e spirituale in modo da favorire concretamente ed efficacemente lo sviluppo e l’integrazione armonica della personalità, l’armonizzazione degli elementi inconsci con l’io e il sè, sviluppando un rapporto integrato tra sentimento e pensiero, tra intuizione e ragione, fino alla visualizzazione di piani superiori, fino alla coscienza di sé.
La malattia si esprime attraverso lo strumento fisico, il corpo, ma anche e soprattutto tramite quello psicologico dove si può manifestare attraverso blocchi emotivi, sensi di colpa, stati depressivi, dipendenze, perciò il nostro approccio è integrato, la persona viene trattata nella sua globalità, anche nell’aspetto spirituale, in una prospettiva ampia e globale.
Scriveva Victor Hugo: “Non la carne è reale ma l’anima. La carne è cenere. L’anima è fiamma”.
L’identità è sempre stata un problema, le persone, nella stragrande maggioranza, non sanno chi sono veramente, perciò aiutare a far comprendere che siamo un’anima all’interno di un corpo fisico che funge da strumento per poter operare nel mondo terreno è uno dei tanti obiettivi, come pure quello di rendere la persona sempre più consapevole delle proprie facoltà interiori, l’aiuto ad espandere ed elevare le capacità introspettive, aumentare la fiducia e l’autostima. Migliorare l’autocontrollo, tenere sotto controllo l’emotività, lavorare su fobie, ansietà, angoscia, disperazione. La prima parte della nostra scuola, ovvero il Pranic Healing, insegna anche ad operare in modo molto efficace sulla parte psichica, tantè che sempre più psicologi integrano i loro studi e conoscenze con queste tecniche, in modo da monitorare più efficacemente il livello di funzionamento della mente, della lucidità, dell’interferenza delle emozioni.
Essendo anime in un corpo fisico, tutto ciò che viviamo esiste in un immenso percorso di evoluzione spirituale e durante questo percorso esistono tappe, progressi, deviazioni, cadute, liberazioni ed è proprio per questo motivo che tutto ciò che accade dev’essere contestualizzato sia nella realtà che nel processo di progresso spirituale, cose invisibili per i più, a volte intuibili, ma essenziali per una qualità di vita superiore.
Giovanna Scapin
