La magia è dentro, diffidate dai venditori di bacchette magiche

Tra commenti, telefonate e ansie da prestazione di varie anime, sollevati con il mio precedente articolo “La bacchetta magica e la scorciatoia: un insidioso trabocchetto” (https://www.corsipranichealing.it/la-bacchetta-magica-e…/), rispondo che con quell’articolo non ho inteso togliere fascino a tutto quello che facciamo, anzi, è esattamente il contrario, né tantomeno sminuire Harry Potter, bensì indicare un modo errato in cui spesso viene inteso.

Ho visto svariate volte tutta la saga della Rowling, so le fatiche che ha dovuto sopportare Harry, il punto è che la bacchetta di sambuco non è come viene rappresentata.

Come spiegò il filosofo inglese Roger Scruton, deceduto nel 2020, la Rowling, con la sua opera è riuscita a costruire una piattaforma cognitiva di riferimento condivisa da un enorme numero di lettori, piattaforma che veicola una concezione semplicistica della realtà sociale in termini di lotta tra buoni e cattivi, i quali rimangono ciascuno nel suo cliché, senza evolversi né curarsi di evolversi: una specie di fissismo psicologico.

L’enorme successo della saga della Rowling deriva dal fatto che essa aggancia e riattiva anche negli adulti la concezione magica del mondo e della vita, in cui desiderare qualcosa è già un mezzo ottenimento di quel qualcosa, mancando per realizzarlo, soltanto la conoscenza dei giusti incantesimi e il possesso del giusto strumento (bacchetta magica). L’uomo del mondo di Hoghwarts è padrone del creato perché ha le tecniche magiche per governarlo e piegarlo ai suoi desideri, in contrapposizione all’uomo religioso che si sa impotente e bisognoso della grazia divina per scampare i mali e per salvarsi. È in contrapposizione anche all’uomo adulto scientifico, che è consapevole della necessità di studiare il mondo fisico e di elaborare tecniche per gestirlo, entro i limiti via via dati dalle circostanze. L’uomo del mondo magico della Rowling corrisponde alle aspettative edonistiche e materialistiche incoraggiate dalla cultura consumistica prevalente, e infatti ad Hoghwarts non vi è alcuna manifestazione di interesse per il divino, per il trascendente. Anche in questo, il Pranic healing & Arhatic Yoga si differenzia profondamente dalla visione potteriana della realtà e dell’uomo, del suo percorso, perché è fortemente ed essenzialmente rivolto alla trascendenza, all’unione con l’anima superiore, alla coltivazione del rapporto col piano divino, verso cui ci sappiamo proiettati. Per tanto, il suo obbiettivo ultimo è qualcosa che l’ottica della Rowling neanche concepisce.

Ritornando a noi, in cambio dell’aspettativa ingenua ed immatura circa le bacchette magiche e i loro utenti, abbiamo qualcosa di molto più interessante. Riceviamo una generosa compensazione per la rinuncia a quella illusione, ossia la scoperta che sin dai primi corsi, la tanto agognata bacchetta magica si trova in realtà dentro di noi, non fuori, e ci permette di percepire cose che vanno al di là del normale conosciuto. Impariamo a compiere operazioni sempre più importanti via via che progrediamo negli insegnamenti e negli esercizi, senza bisogno di alcun gadget, cioè oggetti esterni da comperare per acquisire supposte facoltà che non sono in noi. Semplicemente con il risveglio di poteri e l’apprendimento di ben specifiche tecniche che ci permettono di ottenere risultati stupefacenti o, se volete, magici, come li chiamerebbe uno che li osservasse dall’esterno. Si tratta di una grande varietà di cose che noi impariamo a percepire, sentire, toccare, i sensi che abbiamo nel corpo fisico, si amplificano fino a poter essere utilizzati nei vari corpi sottili, gradualmente, nella misura in cui studiamo, ci purifichiamo e, ci rafforziamo. Sotto la guida di istruttori qualificati e masters sviluppiamo diversi ambiti della nostra coscienza. Un po’ per volta, ci vengono impartiti insegnamenti e tecniche sempre più performanti, tenendo sott’occhio i nostri progressi, ovvero ci vengono fornite nuove modalità di lavoro su di noi in base al nostro livello di preparazione che via via raggiungiamo, così da non esporci a rischi che potrebbero essere anche gravi per la nostra salute fisica, psichica e per la nostra motivazione.

Sono consapevole che viviamo in un mondo commerciale dove c’è chi vuole far soldi vendendo bacchetta e parole magiche che nulla hanno a che vedere con le risorse presenti in noi, il punto è che nel malaugurato giorno in cui si spezzasse, ripiomberebbe su di noi la grigia banalità del quotidiano mentre la connessione con il nostro sé superiore e oltre, con il Divino, molto difficilmente si può interrompere. Si può sospendere ma è inalienabile.

Perciò, se siamo arrivati ad un punto della vita in cui ci guardiamo indietro e vediamo che stiamo vivendo le medesime situazioni ed incappiamo nei medesimi errori, evidentemente qualche lavoro sui corpi sottili va fatto come pure anche in termini di creazione di buon karma, per bilanciare il bagaglio negativo, perché viene insegnato anche questo.

Giovanna Scapin