Scienza o Coscienza?

Nell’attuale situazione mondiale, incalzati da pandemie, carestie e conflitti vari, rischiamo, con tutto ciò che sta accadendo, di sentirci sopraffatti da un senso di impotenza, di debolezza e passività. Questo è il primo inganno da cui bisogna imparare ad uscire: non siamo affatto pezzi di carne in balia degli eventi, abbiamo facoltà che possiamo risvegliare, facoltà inerenti alla nostra natura “divina”. Non basta la scienza, per quanto potente. Dobbiamo lavorare anche sulla coscienza.

Direi che il momento per farlo è più che arrivato, ed è sempre più evidente che si stanno formando due nette fazioni: quelli che subiscono, per ignoranza, passività, comodità; e quelli che sentono l’urgente necessità di risvegliare le proprie percezioni, facoltà latenti e costruire una via d’uscita.

Le modalità per farlo sono alla portata di tutti coloro che vogliono attuare un reale cambiamento nella propria esistenza ed hanno capito che non possono delegare il compito ad altri ma che devono assumersi la responsabilità di incamminarsi lungo una strada, forse non sempre agevole, ma che porta ad una profonda trasformazione.

La scienza moderna, ultimamente, non trova più materia inerte e cieca, bensì trova essenzialmente energie e forme che in certe condizioni appaiono interagire con la mente.

Noi stessi siamo insiemi di corpi energetici. Il nostro corpo fisico è sostanziato di energie e sta all’interno di un altro corpo che funge da stampo, il corpo eterico.

Il corpo eterico è a sua volta impregnato ed all’interno di un altro corpo, quello astrale, che, a sua volta è compreso nel corpo mentale, nello spirituale, e nel causale. Tutti questi sono i corpi costituenti il nostro vero essere e le sue facoltà anche psichiche, ordinarie e ‘straordinarie’ (cioè che attendono di essere risvegliate).

Tutti i corpi, quello fisico e quelli energetici, si formano durante la gravidanza; da qui si può capire il motivo per cui impregnazioni energetiche ricevute nelle varie vite vissute influenzano la vita del nascituro. Pensiamo ad esempio a fobie, cioè paure che sembrano non aver alcun collegamento con il proprio vissuto; pensiamo a modalità comportamentali incongrue e limitanti o pericolose; pensiamo anche al gusto per certi alimenti che non ci fanno bene, per esempio. Esercitandoci, capiremo che determinate modalità di vita sono impresse in noi per effetto di vissuti precedenti. Questo non vuol dire di certo doversi affidare a fantasiose ricerche di chi eravamo in epoche passate, delegando ad altri le responsabilità; vuol dire semplicemente  e concretamente che abbiamo la possibilità, qui e ora, di modificare abitudini, forme pensiero, eliminare traumi affinché non limitino la nostra vita.

Fantastico, ci verrebbe da dire, ma da che parte inizio? Attraverso lo studio e l’applicazione di antichi insegnamenti buddhisti, resi più fruibili da un grande Maestro di cui parleremo a breve. In questo percorso inizio con il farmi consapevole che i miei sensi, finora attivi e usati nel solo corpo fisico, possono essere attivati e amplificati anche negli altri corpi. Come tocco qualsiasi cosa di fisico, fin dalla nascita, per imparare, per prendere consapevolezza di avere un corpo mio, a sé stante, e non più tutt’uno con quello della madre, così posso iniziare a farlo con il corpo eterico dove posso sentire le energie che riguardano il mio corpo fisico e poi, un po’ per volta, posso andare oltre ed iniziare a “maneggiare” le emozioni, i pensieri, le manie, le fobie, sui corpi che riguardano la psiche. E una volta che percepisco ciò che è presente e che sta limitando il mio vivere, lo posso prendere, come fosse un oggetto, staccare e disintegrare, e posso pulire in modo che quella determinata emozione non mi ‘occupi’ più e che venga sostituita da un’altra più affine al mio vivere consapevole.

Consapevole del fatto che se non “guarisco” da una determinata emozione disfunzionale, questa, con un effetto domino, può passare dal corpo psichico (dove origina) a quello eterico, e da quello eterico a quello materiale, fino a creare un problema fisico: pensiamo alle malattie psicosomatiche, o ad uno stress prolungato che si può trasformare in gastrite o peggio.

Divengo consapevole, ad un livello superiore, che nulla esiste di separato, e che di conseguenza le vibrazioni che un essere emette, in termini di emozioni, pensieri, azioni, influenzano il prossimo ed arricchiscono i campi di radiazione che a loro volta influenzano altri esseri, nel bene e nel male. Pensiamo a quando vediamo un gruppetto di amici che ride a crepapelle: noi non siamo a conoscenza del motivo di tale divertimento, a ma a nostra volta veniamo influenzati e come minimo sorridiamo. Lo stesso accade, al contrario, quando siamo spettatori di un litigio, di una rissa. O quando vediamo qualcuno sbadigliare: anche lo sbadiglio è contagioso! Questo intreccio, questo scambio, anche definito entanglement psichico, è modificabile sia attraverso la meditazione, che attraverso una serie ordinata di esercizi.

Sembra straordinariamente facile, ma c’è molto da esplorare e imparare. Dentro di noi. E nell’universo. Nell’infinitamente grande e nell’infinitamente piccolo.

Le tecniche sono facili, ma l’impegno per padroneggiarle dev’essere costante, perché è come imparare nuovamente a camminare e a muoversi in “ambienti” che i più ignorano. Ma per essere sempre più sensibili ai corpi sottili, bisogna anche intraprendere un altro lavoro su di sé, ed è quello di acquietare la mente: un pensiero educato può guarire, un pensiero lasciato allo sbando può creare solo danni. E allora medito, ma non con una meditazione qualsiasi, bensì con una che sia in grado di tenere a bada i bassi istinti dell’uomo medio, che ammansisca l’emotività, che ingentilisca la reazione, l’impulso, portandola ad un livello più alto, qual è l’azione pensata. E mentre lo faccio, capisco di non essere i miei pensieri, le emozioni, i contenuti della mente; e capisco di essere ben più di un semplice corpo, comprendo che c’è altro, molto di più: sono energia con coscienza all’interno di un corpo che mi consente di fare esperienza in questa vita. E capisco che devo farla bene, nel modo più costruttivo, non a casaccio.

Il percorso da seguire è un insieme di tecniche che consentono a chi lo desidera di iniziare a star bene dal punto di vista fisico, poi dal punto di vista psichico, perché solo con una certa tranquillità mentale una persona può spingersi oltre, verso più elevate mete.

Passo dopo passo, lo studente viene portato a prendere consapevolezza che anche nel vivere quotidiano può attuare cambiamenti per rendere il futuro meno cupo e incerto. Le vibrazioni positive possono essere mantenute, aumentate e proiettate su chi ci sta intorno. Attraverso la meditazione dei Cuori Gemelli, queste vibrazioni elevate vengono proiettate sia su chi ci sta vicino, che su tutta la Terra. E producono un ritorno positivo per il meditante. Questa straordinaria tecnica, creata dal Maestro Choa Kok Sui, che ha messo a punto il percorso di Pranic Healing & Arhatic Yoga, viene fatta giornalmente da milioni di persone in tutto il mondo. Una goccia può forse dissetare un uccellino, ma molta acqua, correttamente gestita, può creare e rendere rigogliose molte nuove vite.

Ora vediamo di comprendere come si può iniziare questo percorso e come si sviluppa. E’ da sottolineare che queste tecniche vengono insegnate in più di 40 paesi al mondo, nel medesimo modo, con il medesimo manuale, senza alcun stravolgimento degli insegnamenti originali. E questo è garantito. La prima parte degli insegnamenti riguarda principalmente la pulizia dei propri corpi. Yogananda stesso scriveva che prima di intraprendere un corposo lavoro di crescita spirituale, i corpi devono essere puliti. Puliti da cosa? Da impregnazioni psichiche e da impregnazioni fisiche. Si inizia allora con il pranic healing livello base dove impariamo a lavorare sul nostro corpo eterico, a fare lo scanning ovvero a sentire le energie presenti, impariamo ad eliminare le energie congeste, esauste, malate, per sostituirle con altre più confacenti. Impariamo l’igiene energetica e iniziamo a studiare le funzioni di punti energetici fondamentali al nostro benessere.  Al contempo iniziamo a strutturare il nostro carattere e ad enfatizzare centri punti energetici, attraverso una specifica meditazione, che ci consentiranno di tenere sotto controllo istinti inferiori. Proseguendo nel percorso, con il livello avanzato, impariamo che tutte le energie hanno un colore, con funzioni ben specifiche e di conseguenza le nostre possibilità di terapia si ampliano permettendoci di attuare pulizie molto più veloci e approfondite, imparando a sfiammare, rigenerare, e disintegrare. Anche nel secondo livello ci viene in aiuto una meditazione ad hoc. Il terzo livello riguarda la parte psichica, lo scanning diventa sempre più approfondito per poterci permettere di andare a lavorare su forme pensiero limitanti, fobie, paure, traumi e molto altro. Ovviamente le tecniche sono applicabili  su di sé innanzitutto, e poi anche su altre persone a scopo terapeutico. Una volta fatti questi tre livelli, è possibile iniziare il percorso di Arhatic yoga, accedendo al livello preparatorio.

Questi insegnamenti sono un insieme di tecniche yogiche e sono propedeutici ad uno sviluppo sicuro della propria natura spirituale. Tecniche di pulizia sempre più profonde, si sommano ad esercizi di respirazione e a meditazioni estremamente trasformative a tal punto che l’Arhatic Yoga diventa uno stile di vita, conducendoci verso traguardi di benessere e consapevolezza difficilmente immaginabili ai non addetti ai lavori.

Giovanna Scapin