Gli specchi magici

La maggior parte degli occultisti del nostro tempo, non crede più nella possibilità di vedere in uno specchio magico scene evocate da un mago. Le loro capacità e il loro sapere sono insufficienti e non permettono di trovare la conferma di una reale possibilità

Anche il Dr. Dee, di Londra, e molti altri vissuti prima di lui e suoi contemporanei, hanno tentato invano di ottenere la veggenza attraverso uno specchio di carbone polito e di altri materiali: il materialismo dell’epoca non poteva ammettere che un semplice accessorio fisico potesse penetrare segreti così profondi.

In varie epoche sono sicuramente esistiti ed esistono tutt’ora veri medium in grado di stabilire rapporti con forze invisibili ma la maggioranza è data solo da semplici mistificatori in cerca di soldi facili. Le menzogne hanno screditato la verità ed oggi, la maggior parte del pubblico, è stanca dello spiritualismo spiccio: i guru, con la verità in tasca, spuntano come i funghi e promettono grandi gioie e felicità seguendo i loro corsi mordi e fuggi. D’altronde, per riscoprire i tesori usurpati, è richiesto un lavoro decisamente lungo e profondo, non alla portata di tutti.

Nell’antichità i segreti dello specchio magico erano conosciuti a fondo. Gli Urim e i Thummin, le superfici polite di qualsiasi genere, servivano per la veggenza religiosa, per ricevere consigli chiesti agli Dei ed avvertimenti. Era gia utilizzato dallo zoroastrismo e, piu tardi, anche Plotino, Porfirio, Giamblico, Chich, Scaligero, Cardano, Agrippa, per citarne alcuni, ne riconobbero le virtù. Riconoscimenti vennero anche da Paracelso e Robert Fludd.

I tempi del paganesimo, i laghi dei monti, alimentati dall’acqua pura dei ruscelli e dei torrenti, erano i luoghi prediletti delle manifestazioni magiche.

Lane, autore del libro Egitto moderno, voleva vedere con i suoi occhi i fenomeni che uno stregone egiziano del suo tempo diceva di poter produrre.

Normalmente lo stregone iniziava le operazioni scrivendo su sei foglietti di carta bianca formule evocatorie, in modo da mettersi in contatto con gli spiriti. Poi si faceva portare un grande piatto di ferro pieno di carbone ardente e chiamava un ragazzo. Lane chiese chi potesse veder nello specchio magico e lo stregone rispose: un ragazzo non ancora alla pubertà, una vergine, uno schiavo negro e una donna incinta. Lane, per essere sicuro che il ragazzo chiamato non fosse stato influenzato dallo stregone, fece portare un altro fanciullo, il primo che il suo aiutante incontrò.

Quando il ragazzo arrivò, lo stregone gettò sui carboni ardenti un po d’incenso e uno dei sei foglietti con scritte evocatorie. Prese la mano del fanciullo e sul palmo tracciò dei simboli, mettendo, sopra uno di questi, un piccolo specchio magico e ordino al ragazzo di fissarlo ininterrottamente. Questi obbedì e dopo qualche minuto iniziò a vedere un uomo addormentato, sette uomini con bandiere, una truppa intenta a montare tende  e molti servitori che si affaccendavano intorno al Sultano. Lo stregone chiese a Lane se volesse vedere qualcuno di particolare, vivo o morto e questi rispose: Lord Nelson. A questo punto lo stregone ordinò al ragazzo di dire al Sultano “Il mio signore ti manda il miglior ricordo e ti prega di presentarmi Lord Nelson, fallo venire dinanzi ai miei occhi, in modo che io lo veda. Dopo aver pronunciato le parole, vi fu la visione e subito dopo il ragazzo disse che ora c’era un altro uomo con un abito nero di foggia europea a cui mancava i braccio destro. Lord Nelson vestiva sempre di blu.

Dopo alcuni minuti, osservando piu attentamente, il ragazzo disse che l’uomo aveva il braccio sul petto. Lord Nelson, che aveva perduto l’avanbraccio, portava sempre la manica appuntata sul petto.

Lo stregone specificò che lo specchio magico era in grado di riflettere come gli specchi comuni. Per Lane, questo fu solo una delle tante conferme che ebbe sul funzionamento dello specchio magico.

L’uomo moderno ha la pretesa di studiare la natura, ma in realtà scruta solo quello che è materiale, senza alcuno sforzo in profondità. La magia vera, quello che gli uomini di scienza non conosceranno mai, poggia sulla conoscenza di forze segrete e profonde, della mente e della natura.